2X10 Giuseppe Festa a Messina

17352512_10212644708061483_9041169486460883920_nLo scrittore Giuseppe Festa, sarà di nuovo a Messina dal 21 al 23 Marzo  e in attesa del suo arrivo siamo molto contenti  di poter pubblicare le sue risposte alle nostre  due domande per i dieci anni di Terremoti di Carta.

 Cosa rappresentano per te la lettura e la scrittura?
Per molti anni, quando ero ragazzo e vivevo a Milano, ho vissuto la lettura come fuga da un mondo e da una prospettiva di studio e di lavoro che non mi piacevano. Era un rifugio, una porta segreta che aprivo ogni volta che la realtà
diventava opprimente.
Quella porta, un giorno, si fece reale. Partii per un breve periodo di volontariato al Parco d’Abruzzo e tornai determinato a cambiare vita. Le avventure che fantasticavo rifugiandomi nei libri di Corona, Rigoni Stern e McClintock, all’improvviso divennero la mia vita reale. Lasciai Milano e la facoltà di Ingegneria e mi trasferii nel paesino di montagna dei miei nonni. Dopo la laurea in Scienze Naturali cominciai ad occuparmi di educazione ambientale e divulgazione. Un sogno che non sarebbe mai diventato realtà se
prima non avesse preso forma nelle pagine dei libri che mi hanno formato.

Raccontaci brevemente quale è stata l’esperienza più forte di  lettura e  scrittura che hai fatto nella tua vita
Per la lettura, sicuramente il Signore degli Anelli. Non tanto perché ispirò il mio cd “Voci dalla Terra di Mezzo” – che mi ha permesso di girare il mondo con la mia band Lingalad – ma perché mi salvò in uno dei momenti più cupi della miavita. Un momento in cui la visione materialistica e “scientifica” della vita stava ammazzando in me ogni luce di spiritualità. La magia e il potere evocativo della natura, raccontato magistralmente da Tolkien, mi aiutarono ad uscire dalla depressione, riportandomi a credere in qualcosa di più grande. L’esperienza di scrittura più intensa, invece, l’ho vissuta durante la stesura de “La luna è dei lupi”, quando cominciai a seguire le tracce di questi affascinanti animali in compagnia dei più grandi esperti italiani. Grazie a loro ho vissuto momenti indimenticabili, come osservare negli occhi un lupo e ascoltare il canto di un branco nel bel mezzo di un bosco, al lume di luna.
Respirando – attraverso i lupi – il lato più istintivo e autentico degli uomini.