Il personaggio

Volo Air France Parigi – Roma: imbarco all’uscita 12.

Giaccio stremata su una sedia, corro all’impazzata da stamane, lo stress per l’autobus, l’incubo del peso della valigia al check-in, gli odiosi controlli di sicurezza. La valigia sotto le gambe come appoggio, non riesco neppure a pensare, i neuroni rifiutano qualsiasi contatto. Gli occhi vagano nel vuoto riempito dagli anonimi viaggiatori, ciascuno una storia.

E ad un tratto la coscienza si risveglia, la mia attenzione si concentra su un vecchietto, no, meglio definirlo anziano, ma molto anziano, che dal lungo corridoio si avvicina allo spazio riservato all’attesa.

Sembra uno di quei vecchi nonni di una volta, la chioma folta e bianca, un elegante cappello stile panama, ben rasato, naso importante, gli occhi liquidi sbirciano un po’ sperduti e timorosi; trascina un borsone, in realtà trascina anche le gambe, trascina tutto se stesso. Indossa dei pantaloni verdi a costine e su un signorile gilè bordò di maglia una giacca color ocra, datata ma non logora, pende leggermente da un lato: noto che gli va larga, sembra appartenga ad un uomo un tempo più robusto.

Il mio sguardo è una calamita; lo vedo avvicinarsi lentamente e, impacciata e calda, mi avvolge la sua voce: è la prima volta che salgo su un aereo, posso accompagnarmi a lei?

Giusi.

Comments (1)

lagilinaNovembre 4th, 2010 at 21:01

brava Giusi!!!!! anche tu sei ufficialmete entrata a far parte dei Terremoti!
a lunedì
Francesca G.