IMPRESSIONI SUL FILM “LA SOLITUDINE DEI NUMERI PRIMI”

Il film “La solitudine dei numeri primi” ritrae molto bene le ferite interiori che derivano dal non sentirsi amati e gli sforzi immani, ma spesso tali da ritorcersi contro se stessi, che in tali casi si devono attuare per guarire.
Il film oscilla tra più piani temporali, corrispondenti alle diverse età dei protagonisti, e presenta la realtà con lo sguardo allucinato e disorientato con cui essi la vedono.
In una scena dell’infanzia del protagonista, per esempio, la sorellina, mascherata da pulcino, sembra a tratti far proprie le movenze e i silenzi attoniti di un animaletto inerme e votato al sacrificio, come da lì a poco le accadrà realmente di divenire, mentre il colore nero della maschera del fratellino richiama alla mente l’uniforme del boia in cui egli sta per trasformarsi involontariamente.
Catartico se visto da persone mature. Personalmente l’ho trovato bellissimo.

Francesco

Comments (1)

ProffinaSettembre 18th, 2010 at 12:21

Grazie Francesco per aver voluto condividere le tue impressioni su questo film. Colgo l’occasione per invitare tutti i terremoti a fare la stessa cosa. Se leggete un libro che vi ha particolarmente colpito o assistete a rappresentazioni cinematografiche, musicali, teatrali e artistiche che vi colpiscono maggiormente, lasciate sul nostro sito le vostre recensioni o più semplicemente i vostri commenti.
Grazie
Nancy