Un libro ha scelto me, “Le avventure di Gordon Pym”, E. A. Poe

Consigliato a chi non soffre il mal di mare, non è claustrofobico, non ha paura di nulla e ama l’avventura ? ⚓🐳🌊 No!
consigliato solo a chi desidera fare un “lifting” all’ incanto adolescenziale perduto.
“Vi sono alcune situazioni critiche nelle quali l’uomo non può trovarsi senza provare il più profondo interesse alla conservazione della propria esistenza: un interesse che va crescendo di minuto in minuto in ragione della fragilità del filo a cui questa esistenza è sospesa.”
Rosalia Mollica

Un libro ha scelto me: “Non mi piace la parola nemico” di Francesca Panarello

“devono essersi nascoste
nell’inchiostro di una biro
o tra i resti del temperino
mimetizzate tra le pile di libri
sul comodino
avranno le guance timide di rossore
giocose dietro la tenda
forse ti aspettano soltanto
nel fervore” (F. Panarello)
Sono le parole di Francesca Panarello che si svelano in questa nuova silloge, dopo un lungo colloquio, addirittura discussioni e asserzioni per poi spuntarla, alla fine ed essere messe su carta. Le parole di Francesca non sono scelte da Francesca, si impongono da sole, prendono vita e le parlano con tutto il vissuto e i sentimenti che si portano dietro. E lei all’inizio cerca addirittura di opporsi, a volte di convincerle che forse non vanno bene, ma loro sono sempre lì: hanno bisogno di essere dette, scritte, di parlare per lei quando lei non vuole parlare.
Il registro linguistico, di conseguenza è ancora più maturo della silloge precedente, lirico e al tempo stesso diretto.  Trascende la semplicità delle piccole cose, quelle ordinarie, i ricordi, le emozioni e i sentimenti. La forza delle sue poesie è proprio qui: il coraggio di lasciare che essi finalmente parlino per lei e di lei.
Nancy Antonazzo

Scosse di buone vacanze

Cari soci e amici,

luglio significa per noi auspicio di buone vacanze. Dal 20 maggio ad oggi abbiamo voluto vederci in presenza, grazie all’accoglienza della nostra socia onoraria Viviana Montalto e della sua libreria, Ciofalo Mondadori bookstore. Con l’aiuto del nostro sponsor, lo studio POLI ORTO FISIO abbiamo avuto modo di incontrare autori stimati e amici della nostra associazione. E’ stato bello poter ricominciare così.
L’auspicio, dunque è quello di poter continuare a vederci, incontrarci e a godere di un meritatissimo riposo estivo. Le nostre letture sono partite da Messina e qui ritornano, dopo aver fatto un bel viaggio.
Ci vediamo il 5 luglio alle 18.30 con Carla Fassari, che ritorna nella sua amata Messina per raccontarci le avventure della sua piccola protagonista.
Non mancate
I Terremoti di Carta

Scosse di Giugno 2022

Cari Terremoti e amici,

abbiamo appena fatto in tempo a riprenderci dalle scosse di maggio che giugno ( e già  si intravede anche luglio) bussano alla porta.

Il mese di maggio ha visto la conclusione delle attività laboratoriali di scrittura e di habla lab: i laboratori di lingua e cultura spagnola, coordinati da Sara Castro.

Giugno vede la conclusione di Cambridge School con gli esami curati da Valerie Woodland e delle officine di lettura.

 

10 giugno 2022, ore 18.00, ultimo appuntamento online  con Rosalia Mollica e  JEANETTE WINTERSON ” SCRITTO SUL CORPO”

Continua, invece la rassegna di presentazioni di libri presso la libreria Mondadori Bookstore di Messina, curata questo mese dalla vice-presidente, Daniela Arena

L’11 giugno alle ore 18.30 incontreremo Stas’ Gawronski sulle pagine della sua prima raccolta di racconti, “Gli undici”, per Fuorilinea Editore

il 17 giugno alle ore 18.30 sarà la volta di Alessandro Zaccuri e la sua ultima fatica, “Poco a me stesso”, per Marsilio editore

 

Eventi finali Cartoon School 2022

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cari Terremoti,

siamo lieti ed orgogliosi di invitarvi ufficialmente agli eventi finali Cartoon School.
Unitevi a noi in questi nuovi spazi di apertura ed educazione alla gioia e alla bellezza.
Vi aspettiamo
I Terremoti di Carta

Scosse di Maggio 2022

Cari terremoti,

si apre un maggio davvero tellurico, ricco di appuntamenti e incontri on line e in presenza:

6 maggio, ore 18.00 Officina di Lettura Consapevole “Un corpo E’ un’anima” coordinato da Rosalia Mollica. Il quarto appuntamento è con VIRGINIA WOOLF ,”ORLANDO”. Modalità: remoto

13 maggio, ore 18.30, ultimo appuntamento per quest’anno con il laboratorio di scrittura creativa “R.Carver”, coordinato da Nancy Antonazzo. Modalità: remoto

20 maggio, ore 18.00 presentazione del libro di Valeria Ancione, “Il resto di Sara”, presso libreria Ciofalo Mondadori Bookstore di Messina, coordinato da Nancy Antonazzo

23 maggio, mattina: incontro degli studenti dell’Istituto “Veronatrento-Majorana”di Messina, aderenti al PCTO “Ubi Major..ana” con Francesco Santioli, presidente di Sostenabitaly;

pomeriggio: evento finale “Cartoon School” presso l’Istituto Comprensivo “G. Catalfamo”

24 maggio, evento finale “Cartoon School” con la rete di scuole “S. Francesco di Paola”, “Paino-Gravitelli”, “Paradiso”, presso Palacultura di Messina

26 maggio, Presentazione del libro di Mario Falcone, “Manuela”, presso la Biblioteca Comunale “Cannizzaro” di Messina, coordinato da Giusy di Bella

Alle prossime scosse

I Terremoti di Carta

LA NOSTRA PASQUA

Pasqua etimologicamente è passaggio, è andare oltre. 

Auguriamo a tutti noi di riuscire a mollare gli ormeggi, lasciar scorrere via l’amarezza dei dolori passati, le ansie e i rancori accumulati nel tempo per aprirci al presente, cogliendone gli aspetti migliori. Dovremmo, in verità rinascere ogni giorno ed essere sempre nuovi, sempre leggeri per accogliere ciò che viene senza esserne sepolti.

Se non ci siamo ancora riusciti, ecco, proponiamoci di farlo a partire da oggi. 

Oggi sia la nostra Pasqua. 

I Terremoti di Carta

Mario Falcone: Cresciuto a “pane aschittu e cunti”, intervista a cura di Stefania Arinisi

In occasione dell’uscita dell’ultima fatica di Mario Falcone, “Manuela”, per Giulio Perrone Editore, proponiamo una nostra intervista allo sceneggiatore e autore di romanzi, grazie all’infaticabile penna della nostra socia Stefania Arinisi.

“Il cunto in ogni sua forma (libro, film, opera teatrale) è nutrimento dell’anima, libertà, sapere, bellezza, evoluzione del pensiero e amore”. Questa definizione di racconto data da Mario Falcone ci dà la cifra di quanto la scrittura e la fantasia siano importanti nella vita di ogni uomo. E serve a introdurre la bella intervista in cui ci parla del suo amore per la parola, del percorso per diventare scrittore e sceneggiatore e del significato profondo di quest’arte.

Mario Falcone cura i laboratori di scrittura e sceneggiatura promossi dall’associazione Terremoti di Carta di cui è socio, coinvolgendo adulti e ragazzi che desiderano scrivere per il piacere di immergersi in un’esperienza nuova e coinvolgente.

 

Puoi raccontarci quando e come hai iniziato a scrivere? E come questo interesse si è indirizzato verso la sceneggiatura?

Ho sempre scritto fin da bambino. I temi erano il mio forte. Non avendo nulla, come tanti altri bambini nati in quegli anni difficili, attingevo alla mia sconfinata fantasia.

Da bambino sono stato nutrito a “pane aschittu e cunti” sia in casa, grazie a una vasta parentela. Che fuori grazie ai cantastorie che venivano spesso a Piazza San Vincenzo a raccontare a una folla attenta e appassionata storie d’amore e di coltello.

Poi ci fu il mio incontro con il cinema che avvenne molto presto grazie a mio padre, grande appassionato della settima arte.

A Roma, dove ho vissuto dal 1976 e dove ho svolto varie attività sempre connesse alla parola scritta e parlata, alla fine degli anni ottanta mi venne offerta la possibilità di scrivere degli short pubblicitari. Ciò riaprì lo scrigno in cui erano custoditi i miei sogni da scrittore.

Dagli short passai alle sceneggiature per film. La prima, pagata con regolare contratto, risale al 1991, ma già nel 1989 avevo lasciato il lavoro fisso per dedicarmi completamente al mestiere della scrittura.

 

Che caratteristiche deve avere una storia per diventare una sceneggiatura? Cosa tiene avvinti gli spettatori?

Per diventare una sceneggiatura e quindi un film una storia deve o scaturire come idea originale dalla mente dello sceneggiatore o essere la trasposizione di un romanzo. Altre strade non ve ne sono. Lo spettatore viene innanzitutto avvinto dall’universalità della storia. Se non ci si riconosce in ciò che ci stanno raccontando, non scatta la molla dell’interesse e del coinvolgimento emotivo.  Per ottenere ciò abbiamo bisogno di quello che in gergo tecnico chiamiamo teaser ovvero tirante drammatico iniziale che si sviluppa nei primi dieci minuti del film e che decreta il suo successo o insuccesso. Più forte è il teaser (un elemento fondante della trama) più forte sarà la storia.
Poi, a cascata, abbiamo i personaggi (il percorso del protagonista, la sua empatia, la causa per la quale combatte, i valori espressi e l’antagonista che di solito combatte per lo stesso obbiettivo del protagonista ma con altre armi) il conflitto, i colpi di scena e il finale che dovrà sempre farci capire qualcosa in più di noi e della vita. Non sempre ci si riesce ma quando accade, lo sceneggiatore ha raggiunto il proprio obbiettivo.

Che qualità deve avere chi scrive per il cinema e la tv? Come si diventa scrittore e/o sceneggiatori?

Talento di base, ottima conoscenza della tecnica, curiosità (Monicelli diceva che il cinema italiano aveva perso il proprio smalto dal momento in cui gli sceneggiatori avevano smesso di viaggiare in autobus e mischiarsi alla gente comune) etica del lavoro, sacrificio e ottime capacità relazionali.

Ci si diventa per vocazione, ma oggi è difficile farsi spazio poiché è diventato un settore lavorativo altamente competitivo sia per la visibilità che per l’aspetto economico. Esistono scuole altamente specializzate, famose (Holden di Baricco, quella di Carlo Lucarelli) e costose che formano sceneggiatori e sceneggiatrici ma che, comunque, non garantiscono alcun inserimento nel settore. Molti credono che basti fare una scuola prestigiosa per cominciare a firmare subito una sceneggiatura pagata. Non è così. Esiste la gavetta. Il sottoscritto ne ha fatta tanta, i giovani di oggi spesso non sanno nemmeno cosa sia, anche se la fanno inconsapevolmente chiamandola stage.

 

Raccontaci com’è nata l’idea di tenere corsi di scrittura e sceneggiatura.

Propongo corsi di sceneggiatura e scrittura creativa ormai da dieci anni. L’idea è nata perché mi accorsi che c’era molta gente, non necessariamente del mestiere, che aveva voglia d’imparare a scrivere, persone attratte dalla possibilità di dare alla loro storia, (ognuno di noi ne ha una) ferma irrimediabilmente a pag. 30, una speranza di sviluppo. È accaduto, a volte, che i più portati abbiano mollato il lavoro e siano diventati sceneggiatori o scrittori. Sono i miracoli che fa la parola quando viene rispettata, amata e messa al posto giusto.

 

Come si svolgono i tuoi corsi? Spiegaci il tuo metodo formativo.

I miei corsi – che riprendono il metodo d’insegnamento del guru di questo mestiere che risponde al nome di John Truby, autore del saggio-manuale “Anatomia di una storia” strumento indispensabile per chi scrive – sono un mix tra la mia ventennale esperienza di sceneggiatore e scrittore e gli insegnamenti di Truby, che ha avuto il grande merito di avere codificato la nuova struttura del racconto basata sui famosi sette punti che ha mandato in soffitta la struttura in tre atti, usata fino alla comparsa dello strutturalista americano sulla scena. Di solito faccio confluire in un unico alveo teoria, analisi (mi aiuto con la visione di film famosi come fanno quasi tutti) e pratica. Ultimamente ho ridotto nella fase iniziale la teoria e ho ampliato le ore in cui gli allievi sono chiamati a “mettere le mani in pasta” spalmando il segmento teorico rimanente nella fase della correzione dei lavori degli allievi. Le persone che frequentano i miei laboratori (90% donne) apprezzano questo cambio di rotta e non hanno alcuna difficoltà a mettersi in gioco mostrando quel coraggio che gli uomini non possiedono, perché scrivere, com’è noto non richiede solo onestà ma anche un grande atto di coraggio. Negli ultimi anni ho lavorato anche con i ragazzi e le ragazze che frequentano la terza media, grazie all’Associazione Terremoti di Carta, alla quale mi onoro di appartenere, ed è stata una esperienza più formativa per il sottoscritto che per i ragazzi stessi. Ovviamente scherzo, ma lavorare con loro è un vero regalo.

 

Cosa immagini o ti auguri per questo settore nel futuro?

Spero e mi auguro che anche questo brutto periodo spinga il comparto (Cinema, Tv, Teatro, Letteratura) e le Istituzioni preposte a uno sforzo supplementare (per scrivere, produrre film, allestire opere teatrali, pubblicare romanzi, ci vogliono le risorse finanziarie) per raccontare i grandi cambiamenti  in atto in seno alla società. Insomma, ci sarà sempre bisogno di storie che raccontino la vita, e il nostro passaggio su questa terra.

 

Come Mario Falcone anche noi ci auguriamo che le storie tornino al centro della vita di ognuno e vengano supportate quelle forme di intrattenimento che le veicolano per continuare a condividere emozioni, valori e cambiamenti epocali come solo la scrittura sa fare.

 

 

 

 

 

 

Scosse di Aprile 2022

Cari Amici,

in arrivo le scosse di Aprile

1 e 8 aprile 2022 proseguono i nostri laboratori di scrittura creativa “Raymond Carver”, questo mese coordinati da FRANCESCA GILIBERTO, socia fondatrice di questa associazione. I laboratori si svolgono in remoto dalle 18.30

7 aprile 2022, laboratorio straordinario di lettura consapevole e scrittura creativa, DOVE TUTTO È FINTO E NIENTE È FALSO. La sottile linea tra apparenza e verità, A CURA  dell’attore, autore e regista MAURO SANTOPIETRO. Anche quest’anno rendiamo omaggio a W. Shakespeare all’inizio del mese dedicato a lui e alle sue opere.

Tema  del laboratorio è l’ipocrisia nel gioco drammaturgico Shakespeariano, là dove per gioco si intende la necessità di far passare la tematica attraverso il linguaggio metateatrale insito in alcune opere di Shakespeare. Verranno analizzate alcune scene di tre opere teatrali, e si analizzerà come e perché l’autore sia stato costretto ad utilizzare il meccanismo del teatro nel teatro per esercitare una critica alla società nobiliare e aristocratica del 1600. Quindi si cercherà di comporre una scena autoriale in cui, con il medesimo meccanismo analizzato e utilizzato anche da Shakespeare, verrà esercitata una critica al mondo contemporaneo. Per info e iscrizioni scrivere a terremotidicarta@gmail.com

Il laboratorio si terrà presso la Biblioteca Comunale “Cannizzaro” dalle ore 16:00 alle ore 18:00 ed è organizzato in collaborazione con il Cidi di Messina

20 APRILE Laboratorio THEKE DI SCUOLA Biblioteche scolastiche in azione A CURA DI GIUSEPPE BARTORILLA

l’associazione è impegnata in attività di PCTO legate alla valorizzazione delle biblioteche scolastiche, pertanto ritiene utile porre l’attenzione su alcuni obiettivi:(ri)conoscere le biblioteche scolastiche, costruire, organizzare, gestire bibliotecari scolastici in action.
Il laboratorio è in modalità remoto e  ha una durata di 120 min, è organizzato in collaborazione con il Cidi di Messina. Le prenotazioni  scadono il 18 aprile

Aprile è pieno di iniziative. Ma vi assicuriamo che Maggio e Giugno non scherzano!

Alle prossime scosse

I terremoti di Carta

 

Scosse di Marzo 2022

Cari Amici,

come ogni mese le nostre scosse. Sono davvero tante e ci danno l’idea di un’apertura lenta ma inesorabile. E noi? Siamo pronti?

4 e 18 marzo 2022, alle 18:30 Laboratori di Scrittura “Raymond Carver”: dopo la vice-presidente Daniela Arena è la volta di Sergio Busà, il nostro socio ci accompagnerà dalla splendida Lisbona per altri due incontri di riflessione artistica e generativa, partendo da testi editi e guidandoci nell’esecuzione di esercizi narrativi. Gli esercizi diventeranno racconti e saranno pubblicati sul prossimo volume della “Racconta In..differenziata”, antologia curata ormai da anni dall’associazione. La modalità è al momento online: qualora le condizioni sanitarie lo permettessero gli ultimi incontri potrebbero essere svolti in modalità mista, per dare la possibilità di partecipare anche a coloro che vivono all’estero o comunque fuori Messina.

 

 

7 marzo 2022 Terremoti di Carta racconta Laura Gonzenbach. La nostra socia Giusi Di Bella incontra gli studenti dell’Istituto Comprensivo “Paino- Gravitelli” di Messina, scuola partner in preparazione all’iniziativa “Donne di Carta”, La Sicilia e La Calabria delle donne.

A fine marzo ( data ancora da confermare) presentazione del video “Terremoti di Carta racconta Laura Gonzenbach”

 

 

11 marzo 2022,Officine di Lettura Consapevole “Un corpo E’ un’anima”: il terzo appuntamento è con PAUL AUSTER, “DIARIO D’INVERNO”. L’incontro si svolgerà alle ore 18:00su skype in modalità remoto. Gratuito per i soci.

16 marzo 2022 Progetto “Ubi Major..ana”. Nell’ambito della convenzione con l’IIS Verona-Trento Majorana per la valorizzazione della Biblioteca Scolastica, visita guidata degli studenti del plesso Majorana di Viale Giostra alla Biblioteca Comunale “Cannizzaro” di Messina.

20 marzo 2022 In occasione della Giornata Internazionale della Poesia, l’Associazione Terremoti di Carta ha il piacere di invitarti all’incontro di lettura TI OFFRO UNA POESIA  alle 18:00 in modalità remoto. I partecipanti potranno portare una poesia o un brano in versi (anche il testo di una canzone, per esempio) editi, da leggere e offrire all’ascolto dei presenti. La partecipazione è gratuita per i soci.

23 marzo 2022 Progetto “Ubi Major..ana”. Nell’ambito della convenzione con l’IIS Verona-Trento Majorana per la valorizzazione della Biblioteca Scolastica, visita guidata degli studenti del plesso Majorana di Viale Giostra alla Biblioteca dell’Istituto Teologico “San Tommaso” di Messina.

Alle prossime scosse

I terremoti di Carta

Scosse di Febbraio 2022

Cari Amici,

ieri sera sono cominciati i laboratori di scrittura creativa di Terremoti di Carta, “Raymond Carver”. A proporre i testi e la riflessione è stata la vice presidente Daniela Arena. Ai soci di vecchia data e ai nuovi arrivata è stato proposta la nostra esperienza di scrittura e il nostro stile di approccio al testo. La visione delle parole e l’avventura generativa della “grafite” sul foglio ci ha permesso di ritrovarci ancora una volta. Protagonisti di questo primo incontro Pierluigi Cappello, Wisława Szymborska, Raymond Carver e William Congdon. Daniela ci guiderà per il secondo appuntamento il 18 febbraio.

Il 15 e 24 febbraio continuano gli incontri della 4^C Ling dell’Istituto “Ainis” di Messina, con Mauro Santopietro, sul testo di W. Shakespeare, ” Pene d’amor perdute”

Tutti gli incontri si stanno svolgendo in modalità remoto a causa dell’emergenza pandemica

Alle prossime scosse!

Mostra Inferno, un viaggio tra le ombre dell’animo umano

di Stefania Arinisi

La mostra Inferno, alle Scuderie del Quirinale, è un viaggio, seducente e terrificante allo stesso tempo, tra variegate opere che racchiudono l’immaginario umano relativo al regno dei morti, in un excursus che va dal medioevo ai giorni nostri.

L’esposizione sfrutta l’architettura delle Scuderie, sviluppandosi dal basso verso l’alto, secondo la struttura dell’inferno dantesco. Scenari apocalittici evocano un luogo fatto di atroci sofferenze e spietate punizioni, presentando una visione sempre diversa del male. L’iconografia infernale viene rivelata in ogni suo aspetto per poi focalizzarsi sulla figura del signore degli inferi, Lucifero/Satana, soffermandosi sulla caduta, la perdita della purezza e infine la ribellione.

Non solo credenze religiose, ma spunti di varia provenienza alimentano le diverse prospettive offerte dalle opere esposte. L’influenza maggiore viene dalla Divina Commedia di Dante Alighieri, non a caso la mostra, curata da Jean Clair, nasce in occasione dei settecento anni dalla morte del Sommo Poeta, la cui figura viene celebrata insieme alla sua opera monumentale attraverso dipinti e codici impreziositi da miniature.

Il percorso contempla vari tipi di inferno; infatti, una volta finito di esplorare il regno dei morti nella sua dimensione immaginaria, si arriva agli inferni terreni, quelli creati dagli uomini. Per esempio, gli scenari infernali delle fabbriche durante la rivoluzione industriale; gli orrori delle due guerre mondiali e le atrocità dei lager nazisti. Anche la follia trova spazio come inferno personale dell’uomo e la donna, vista come una strega, assume i connotati della sposa di Satana. Con l’inferno, però, si può anche scherzare come nel teatrino dei pupi, risalenti ai primi anni del ‘900.

L’immagine dell’oltretomba cambia attraverso i secoli e le circostanze, prima temuto come punizione eterna alla fine della vita, poi visto attraverso le seduzioni che conducono al peccato come nelle tentazioni di Sant’Antonio Abate. In questa esposizione c’è tutto: la linearità medievale, la fantasmagoria barocca, le grandi passioni romantiche e infine la frammentazione dell’io novecentesco.

Alla fine di questo viaggio che ci proietta verso l’alto, seguendo il racconto di Dante, usciamo finalmente a riveder le stelle con lo sguardo rivolto verso il cielo in cerca di salvezza. Sono più di duecento le opere d’arte prese in prestito da alcuni dei più importanti musei al mondo, così mirabilmente legate da un filo spaventoso e affascinante: la seduzione del male. Impossibile non restare impressionati dalla porta dell’inferno di Rodin o togliersi dalla mente la raffigurazione di Lucifero di Von Stuck. Le rappresentazioni terrifiche e sconcertanti dell’inferno sono rimaste in me come segno potente di quell’ombra che l’animo umano si porta dentro da sempre.

Come nasce la drammaturgia attoriale?

Una bella chiacchierata tra Stefania Arinisi e l’attore Mauro Santopietro

Scrittura e recitazione si influenzano reciprocamente, alimentando costantemente il lavoro di chi vive per il teatro, inteso come sperimentazione continua, ricerca perenne di nuovi stimoli che non può prescindere dalla realtà circostante e dal coinvolgimento del pubblico. Scopriamo così la prospettiva di Mauro Santopietro, attore, scrittore e curatore del laboratorio di scrittura teatrale “Dal testo alla parola”, organizzato da Terremoti di Carta.

Un interesse nato quasi per caso, quello di Mauro, nei confronti della recitazione, raccontato con un divertente aneddoto su come, al liceo, spinto dalla professoressa, abbia deciso di iscriversi a un corso di teatro e dei risvolti inaspettati di questa scelta:

 

“Il mio primo spettacolo fu“La dodicesima notte”, dove facevo Sir Andrew. Non avevo mai recitato prima, ma la cosa che mi colpì fu che mentre attorno a me c’era tanta tensione ed emozione, io, invece, forse per la troppa adrenalina, ero molto calmo, quasi addormentato.”

 

“Iniziai a godermela, a divertirmi seriamente e vedevo che più mi divertivo più in qualche modo la gente rideva e venivo applaudito. Questa cosa mi fece pensare: bello, però! Così è nato l’interesse verso la recitazione.

 

La passione verso la scrittura teatrale, invece, arriva dopo, un po’ per ammirazione nei confronti dei suoi maestri all’Accademia Silvio d’Amico, un po’ per emulazione di una persona dalla scrittura potente e poetica. Un approccio che passa per l’adattamento di un primo testo, “Escuriale” di Michel de Ghelderode e che lo ha aiutato a trovare una propria voce:

 

“A furia di adattare il testo ho cominciato inevitabilmente a scrivere e mi sono accorto che la paura della pagina bianca non l’avevo per niente, anzi questa mia scrittura diventava ossessivo-compulsiva, poi da lì sono venuti gli studi…”

 

“La scrittura è un momento privato ed eccezionale, dove l’eccezione sta nel fatto che chi scrive, in quel momento lì, trascende un po’ la realtà e già l’atto della scrittura ti comunica qualcosa.”

Chiedendo quali siano le storie adatte alla trasposizione scenica, Mauro ci spiega che i testi per il teatro sono quelli che hanno una struttura completa: un inizio, un centro e una fine, ma soprattutto contengono un processo narrativo in grado di stuzzicare continuamente il pubblico.
Devono trattare argomenti complessi in maniera semplice e rispettare determinate regole, drammaturgicamente parlando, cioè, creare una corrispondenza tra trama esterna e trama interna, processo in cui sono coinvolti regista, attori e pubblico in una visione tridimensionale dello sviluppo narrativo. Inoltre la storia deve avere qualcosa in più:

“Deve far riflettere, colpire un organo del pubblico che sia la testa, la memoria, il cuore o le viscere degli spettatori.”

E sulle qualità che dovrebbe possedere uno scrittore teatrale non ci sono dubbi:

“Deve avere la volontà di scrivere una storia e basta, e di esercitare la sua propria scrittura tanto quanto serve affinché possa incontrare il gusto di un pubblico, solamente questo.”

Per quanto riguarda l’idea di tenere corsi di scrittura teatrale, questa nasce nel momento in cui affiancando l’attività di scrittore a quella di attore, Mauro si è reso conto di quanto i due aspetti si influenzassero, migliorandosi reciprocamente. E dall’analisi di queste due anime del teatro sono scaturite importanti scoperte:

“Così è nata la mia volontà di specializzarmi in una materia che è ancora da definire e quindi le ho dato questo nome – drammaturgia attoriale – che nasce per tutti quegli attori che vogliono sfruttare al meglio il potenziale interpretativo della propria scrittura.”

Il percorso da formatore è un’altra sfaccettatura che trova applicazione pratica in quei contesti in cui il disagio sociale è più evidente e il teatro può rappresentare un’ancora di salvezza:

 

“In esperienze legate al sociale, laddove il teatro è usato come uno strumento per fare cultura, in cui si trova libertà e grande forza espressiva. Tutto il mio percorso formativo è legato alla drammaturgia attoriale.”

 

“Voglio andare a incidere con la scrittura e attraverso la recitazione sul percorso esperienziale di persone che grazie al teatro riescono a superare alcuni scogli.”

In particolare, durante i laboratori di scrittura teatrale si va in cerca “della storia” e basandosi su alcuni modelli, si trova la propria drammaturgia in una ricerca espressiva continua che sia in linea con ciò che desideriamo comunicare e con la realtà del mondo che ci circonda:

“I miei corsi sono strutturati in maniera abbastanza lineare, si cerca una storia e la si può ricercare ovunque, anche in un articolo di giornale o in un film. Si capisce cosa si vuole raccontare attraverso quella trama e da lì si parte per una propria soggettiva di scrittore per arrivare a centrare il proprio obiettivo. In un secondo momento si passa per l’analisi di alcune drammaturgie che possono essere prese come modelli.”

 

“Poi la volontà è sempre quella di scrivere e indagare ognuno la propria scrittura, tenendo presente che essa è un po’ lo specchio di quello che siamo, delle nostre paure e velleità, delle nostre resistenze e ansie da prestazione. Quindi la scrittura cambia costantemente sulla base di ciò che ci interessa scrivere in quel momento lì della nostra vita.”

 

Non si può fare a meno di guardare al futuro del teatro e della recitazione senza qualche timore legato al duro colpo che la pandemia ha inflitto a questo settore:

“Oggi con la pandemia si è dato un colpo di mannaia secco a quella che avrebbe dovuto essere la nuova drammaturgia in Italia, perché in questo momento le produzioni teatrali devono giocare sul sicuro e quindi sono pochissime le drammaturgie contemporanee italiane che trovano spazio nei teatri.”

 

Eppure, secondo Mauro, ci sono diversi spunti che potrebbero rivitalizzare il teatro nel nostro paese: il riadattamento di classici da cui trarre nuovo materiale e una politica più attenta alle esigenze delle compagnie affinché quest’arte rimanga il grande specchio della società di oggi senza che nessuno improvvisi né svilisca il difficile mestiere dell’attore:

 

“Registi e produttori si prendono la responsabilità o la velleità di far recitare persone che non hanno mai studiato recitazione, fare l’attore è un mestiere, rischioso e continuamente sotto giudizio.”

 

Ma la rivoluzione più grande per il futuro sarebbe riscoprire il fascino delle storie che sanno colpire il pubblico attraverso l’incanto con cui da sempre il teatro riesce ad ammaliare gli spettatori:

 

“Tornare a raccontare delle storie belle in maniera affascinante, perché non si ha più il coraggio di farlo vuoi per sfiducia vuoi per pigrizia, ma esiste la convinzione che in Italia debbano funzionare solo alcune storie raccontate in un certo modo.”

 

 

Scosse di Gennaio 2022

Cari Amici,

un nuovo anno inizia e nuove scosse si annunciano in questo primo mese. Incontrarsi, condividere, relazionarsi e far relazionare sono azioni che acquistano un  valore nuovo, ancora più prezioso e a fare la differenza è la cura che dobbiamo mettere per far si che disagio e sconforto non prendano il sopravvento. Con uno sguardo ai nuovi progetti ecco cosa succederà:

il 13, 14 e 27 gennaio 2021 avranno luogo i primi tre laboratori di lettura consapevole online con l’Istituto “Ainis” di Messina, a guidare gli alunni della profssa Giusy Liotta sulle pagine shakespeariane  di “Pene d’amor perdute”, sarà Mauro Santopietro. Il percorso si svilupperà in modalità mista: 8 ore online e 12 in presenza ed è inserito nell’offerta formativa della scuola.

 

L’associazione ha firmato una convenzione per lo svolgimento di un PCTO presso il plesso “Majorana” dell’Istituto “VeronaTrento-Majorana” di Messina per un progetto di valorizzazione della biblioteca scolastica, affinché diventi punto di riferimento dell’intero territorio. Il progetto si intitola “Ubi Major..ana”

Il 28 gennaio sarà la volta della seconda delle officine di Lettura Consapevole. Il percorso di quest’anno ha per titolo “Un corpo E’ un’anima”. L’autrice scelta per questo secondo incontro è Michela Marzano e il libro “Volevo essere una farfalla”.

Riprendono i laboratori Hablalab ed è in partenza il percorso di scrittura creativa “Raymond Carver” con 8 incontri in modalità mista. A breve nuovi dettagli.

Alle prossime scosse

I Terremoti di Carta

 

Scosse di auguri!

A NATALE, L’ALBERO

Lo abbiamo separato
dal bosco
perché splendesse,
la sua solitudine,
come una cometa
nella nostra casa,
e la dicesse erede
d’un semplice mistero,

perché la sofferenza
delle sue radici
ne facesse il Nume
propizio allo scambio
del dono e degli affetti,

e noi fossimo,
dinanzi a lui,
ad un tempo
Magi e neonati.

Tonino Milite
Cari amici, lo splendore di questi giorni di festa riaccenda in noi meraviglia, stupore e soprattutto speranza. Dicono che un Dio bambino stia sognando di noi… non deludiamolo!
Ai prossimi progetti, idee e sogni da realizzare insieme.
Arrivi a tutti voi il nostro più caloroso augurio di Buon Natale!
I Terremoti di carta