Pasqua di Gea
Questa volta ruberò le parole a Pirandello per augurare a tutti noi una Pasqua, che sappia scuotere la nostra sensibilità e sconvolgere le nostre apatiche e sterili certezze. L’eternità dell’arte e della cultura risiede nella sua continua evoluzione… e nella nostra!
Auguri
Ferma su queste carte
perenne un raggio, o Sole;
a te rapito ha l’Arte,
la fiamma avvivatrice,
con cui compone e dice
l’eterne sue parole.
La Pasqua alma di Gea,
di Gea, unica Dea,
agli uomini risorta,
la Primavera io canto;
or che nei petti umani
la vana fede è morta
ne l’ideale estremo
poggiato su ‘l dimani
del nostro dí supremo.
Sgorga di nuova foce
la voce armonïosa;
una lontana voce,
limpida luminosa
mi chiama e mi conduce.
Udite, o Belle, il canto
tessuto sotto il Sole,
onde le mie parole
son parole di luce.
(L. Pirandello, Parte I, Pasqua di Gea)
L’ intero poemetto è su: http://www.classicitaliani.it/pirandel/poesia/pirandello_p_Pasqua_Gea.htm