Duexdieci con Filippo Tuena
E’ la volta dello scrittore Filippo Tuena. L’autore di Memoriali sul caso Schumann e Le variazioni Reinach ( tra le sue numerose pubblicazioni) condivide con noi il suo rapporto con la lettura e la scrittura.
Cosa rappresentano per te la lettura e la scrittura?
– Paradossalmente: poco. M’interessano più le persone. E dunque,
scrittura o lettura sono modi per mettermi in relazione col prossimo.
Forme di comunicazione. Funzionali ai contatti umani. A questo
proposito, più passano gli anni e più considero la forma epistolare la
più alta forma di scrittura, quella che più coincide col mio pensiero.
Raccontaci brevemente quale è stata l’esperienza più forte di lettura
e scrittura che hai fatto nella tua vita
Dei miei libri, direi che ‘Le variazioni Reinach’ è quello che ha
suscitato in me maggiori emozioni, mentre lo scrivevo e, forse, anche
dopo, nei concerti in veniva eseguita la sonata ritrovata. Sensazioni
molto forti. Prova che la letteratura non è soltanto una questione
estetica, ma produce esiti tangibili.
Quanto alla scrittura più in generale, l’ho detto: la forma
epistolare, le lettere d’amore o di disperazione ricevute o scritte
nei miei vent’anni.