I TEMPI E LE PAROLE

[“Gli Artisti immaturi imitano, gli artisti maturi rubano.” T. S. Eliot]

Io, che tra noi due conduco una danza di parole
e poi, compito, ti accompagno alla soglia,
chiusa la porta rimango solo,
il petto m’invade uno sgomento
e non so più chi sono al di là delle apparenze.

Compiuto è il rito delle formalità
nel dare e nel ricevere scambievoli,
che pudico disconosce la propria inconsistenza
per timore di sollevare il velo da povere nudità
– ma quanto ricche di dignità e di decoro.

Non è più tempo di pensarci insieme,
già la vita si snoda per il solito verso:
facce che sorridono, automobili che partono,
stanze che si riempiono e altre, che tornano vuote…
Una malinconia leggera trascorre sul filo della realtà.

Discerniamo sicuri il vero dal falso,
pronti a ritmi veloci, ma lieti del riposo.
Non crediamo più ai sogni di una volta,
ci ha lasciati la brama mai sazia del gioco
che amavamo quando eravamo bambini.

Ma come vivremo senza un giusto riscatto?
Cerchiamo rifugio in antichi pensieri,
mentre pagine amiche ci consolano:
“A questa via tieni fermo il pensiero”,
“Svegliatevi, dormienti”,
“Dike fa volgere alla sapienza chi patisce”.
Ma le sublimi parole son tali
che da sole non bastano a condurci,
nel mezzo del cammino.

Vi è chi ama ascoltare i silenzi
di parole non dette, ma più dolci e vere
– e così, tra le parole, le pause!
E ogni petto anela in fondo a sciogliersi,
ogni volto a svelarsi
a chi sa vederlo,
pur se assente ormai l’altro, o noi a lui…
Così infine ci ripaga
la verità che viene dal silenzio,
qualsiasi forma prenda,
quando che sia.
Che cos’è il tempo perché ce ne curiamo?
Ed è proprio vero che un istante dura meno di una vita?

Francesco

Comments (2)

FrancescoMaggio 15th, 2010 at 09:39

Mi dichiaro consapevole del fatto che, per dirla con Eliot, nella mia poesia ci sono più imitazioni che furti

ProffinaMaggio 23rd, 2010 at 12:29

hai ragione francesco, non parlerei di furti, e, in quel caso ti mostreresti un astuto e raffinato ladro. non parlarei, tuttavia neanche di imitazioni ma piuttosto di emulazioni. è nel tuo stile cercare di spiegare i tuoi sentimenti e le tue riflessioni usando “echi” di altri. per chi ti conosce esprimere un commento significa scegliere due strade: la prima, evidenziare ancora una volta la tua capacità poetico-oratoria che ricorda tanto quella dei poeti metafisici ( che Eliot tanto amava)e basterebbe un “bravo”; la seconda, sollecitarti a… fare diversamente. E qui io azzardo qualche consiglio: i contenuti del tuo scritto non ricevono giustizia, sono quelli di un romantico razionale. rischiano di rimanere fini a se stessi come un puro esercizio stilistico. usa parole tue, parole più semplici per esprimere le tue riflessioni. anche i poeti metafisici te ne saranno grati e ti renderanno onore