Un libro ha scelto me: Tracy Chevalier, “La ricamatrice di Winchester”

Finalmente, dopo vent’anni, Tracy Chevalier ci consegna un seguito degno de La ragazza con “L’orecchino di perla”.

Non il solito libro sull’emancipazione femminile, ormai diventata più un’ideologia poco credibile anziché un atto di conquista, prima personale e poi sociale.  Quella di Violet Speedwell e dei personaggi che girano attorno a lei è un percorso umano, storico e mai volgare che ci disegna e indica le radici forti di una femminilità autentica e credibile.

La scrittura delicata dell’autrice, la cui eco ci riporta spesso alle sue  amate “Jane Eyre” e..Jane Austen.

Da “La ricamatrice di Winchester”:

“Donne in eccedenza, così venivano chiamate quelle rimaste nubili a causa della guerra e che difficilmente si sarebbero sposate, una minaccia, anzi una vera tragedia, per una società basata sul matrimonio. I giornalisti avevano coniato quell’etichetta, che equivaleva quasi a un marchio di infamia per chi la portava”.

” «Bene cominciamo con il mezzo punto, quello che userete più spesso». La Signorina Pesel puntò il dito su un quadratino di punti in giallo che formavano come delle file di perline sul canovaccio. «E’ resistente, specie se eseguito in diagonale, e riempie i vuoti che è una meraviglia».”.

“Gilda fece uno dei suoi sorrisi smaglianti.«Ve l’avevo detto, no? Insegnare è il modo migliore per imparare!».”.

“Non piangerti addosso, si disse. Jane Austen non lo faceva. Un uomo gentile sta per mostrarti le campane di questa grande cattedrale. una cosa che molti ti invidierebbero. Jane Austen sarebbe eccitata all’idea di salire in cima al campanile”.

“«Mio padre diceva che pescare è bello anche quando non prendi niente».

«Infatti. Serve a non pensare. Abbiamo tutti bisogno di qualcosa che ci liberi da noi stessi».

«Battere a macchina mi fa quell’effetto. E anche il ricamo. E il ricamo dà più soddisfazione, perché alla fine hai creato qualcosa di bello».”.